LA SAGA CONTINUA… IL DESTINO SI COMPIE.
Il secondo capitolo, “Sopravvissuti: Fuga dalla Terra” in Anteprima Esclusiva.
- Volume 1 -
I Signori della terra
																E se gli dèi non fossero altro che la prima bugia?
Miti antichi, verità nascoste e un segreto sepolto sotto le piramidi. Inizia il viaggio con “I Signori della Terra“, il primo capitolo della saga DINGIR
“E se gli dèi della mitologia non fossero affatto dèi, ma architetti? E se la tua intera specie fosse il loro più grande, e più pericoloso, esperimento?
Un’epica avventura sci-fi che inizia nelle sabbie di Giza e finisce per riscrivere le regole della storia umana.
La domanda non è se siamo soli nell’universo. La domanda è: a chi apparteniamo?“
(Verifica disponibilità online)
Un viaggio che vi ispirerà a guardare oltre l’orizzonte conosciuto e alzare lo sguardo al cielo stellato, verso un multiverso di possibilità infinite.
- Volume 2 -
SOPRAVVISSUTI: FUGA DALLA TERRA
																La prima bugia è stata svelata. Ora inizia la guerra.
La Terra è solo il primo campo di battaglia. Continua il viaggio con “Sopravvissuti: Fuga dalla Terra“, il secondo  capitolo della saga DINGIR.
“La verità è stata scoperta. Ora ne pagheranno il prezzo.
La guerra tra gli dèi è iniziata. Ma la vera battaglia non si combatte tra le stelle. Si combatte nell’anima, dove gli eroi vengono corrotti, i sacrifici generano condanne, e il mostro che hai appena sconfitto trova un corpo migliore in cui abitare.
Il secondo, devastante capitolo di una saga sci-fi dove la sopravvivenza è solo un altro nome per l’inferno.“
(Verifica disponibilità online)
Quando alzerete lo sguardo verso il cielo stellato, la prossima volta, non vi chiedo solo di meravigliarvi. Vi chiedo di scegliere da che parte stare.
Perché la guerra per l’anima della creazione è appena cominciata.
Immagini esclusive Estratti dai capitoli Interviste con l'autore E molto altro!
dingir
													Frammenti di storie, emozioni e avventure
Estratti da: DINGIR – Vol.1 “I Signori della Terra” – Cap.1 “I Sogni di Jody”
Immersa nel letto disordinato, Jody si contorceva nel sonno, come una foglia in balìa del vento. Era esausta dopo le notti intense passate nel vibrante mondo del night club.
La sua camera, avvolta in un’insolita penombra che contrastava con l’orario, era un vero e proprio caos: bicchieri sporchi, abiti gettati con noncuranza e oggetti dimenticati si accumulavano in un intricato disordine su mobili e moquette ormai vecchi e maleodoranti.
Nonostante le persiane fossero socchiuse, un sottile filo di luce si insinuava nella stanza, fondendosi con l’ombra e regalando un pallido bagliore. L’orologio sul comodino scandiva le 14:58, un orario non convenzionale per dormire, ma Jody era abituata a vivere fuori dagli schemi. La pioggia picchiettava sulla finestra e le gocce scivolavano lentamente sul vetro, creando un’atmosfera malinconica e avvolgente. Sembrava che il tempo stesso si dilatasse, seguendo quel ritmo monotono.
…
In quel sogno, il terrore si diffondeva come un’onda inarrestabile, avvolgendo la folla che correva disperata. Individui di una civiltà avanzata, con gli occhi colmi di paura e i cuori in tumulto, scappavano dall’apocalisse. I loro passi affrettati rimbombavano nel suolo e le loro voci erano un coro di grida angoscianti che si mescolavano all’urlo del vento impetuoso. Una catastrofe era imminente, un destino inesorabile avrebbe stravolto l’esistenza di tutti. La folla si precipitava verso delle maestose piramidi, sperando che i sotterranei di quelle grandiose e solide strutture potessero offrire un rifugio sicuro …
Estratti da: DINGIR – Vol.1 “I Signori della Terra” – Cap.8 “Giza. Operazione ‘Ancient Portal'”
La squadra del colonnello si radunò al campo base, pronta per la missione top-secret “Ancient Portal”. Questo era il nome in codice riportato sulle intestazioni dei documenti classificati che il colonnello stava visionando. Cris, incuriosito, allungò l’occhio e non riuscì a trattenersi dal dare una sbirciata.
«Cos’è “Ancient Portal”?» chiese con voce ansiosa e gli occhi che brillavano di aspettativa.
Il colonnello mise a posto i documenti con un’espressione infastidita. «È il motivo per cui siamo qui, ragazzo. Concentriamoci su come aprire quella porta anziché curiosare» rispose con voce ferma e autoritaria.
«Ma siamo una squadra, no? Dovremmo essere messi al corrente di tutto ciò che c’è da sapere, su cosa si nasconde laggiù» replicò determinato Cris, mentre una linea sottile di disappunto si formava sulla sua fronte.
«Ragazzo, tutto a suo tempo… tutto a suo tempo» tagliò corto il colonnello allontanandosi con passo deciso.
…
Ma ciò che immediatamente catturò l’attenzione della squadra fu l’improvvisa apparizione, sospesa nell’etere come un ologramma, di una straordinaria mappa stellare che si dispiegò di fronte ai loro occhi increduli. Era una mappa vivida e ricca di colori, in cui si delineavano sistemi solari sconosciuti, con pianeti e simboli misteriosi. E tra tutte le meraviglie, c’era anche la Via Lattea. L’astronomo della missione, il dottor Brown, riconobbe istantaneamente la Terra, completamente ricoperta dai ghiacci, sospesa in un’era primordiale risalente a centinaia di migliaia di anni prima. E poi i giganti gassosi Saturno e Giove, riconoscibili tra le innumerevoli sfere celesti. Anche Mercurio e Venere, straordinari nella loro bellezza. L’emozione che pervase i membri della squadra in quel momento fu indescrivibile, come se stessero intraprendendo un viaggio oltre i confini del conosciuto. …
Estratti da: DINGIR – Vol.2 “Sopravvissuti: Fuga dalla Terra” – Cap.1 “Echi d’Impero”
Le ceneri di Giza si erano appena posate, polvere di un inganno che aveva lasciato solo rovine e una fuga disperata. 
Era tutto ciò che restava di loro. 
Dispersi nel cosmo.
Ciascuno inseguiva il proprio fantasma: un trono, una vendetta, una salvezza. 
Un padre.
Nella gelida immensità dello spazio, Enhead premette le mani tremanti contro il vetro freddo dell’oblò. Aggrappata al raro dono della percezione cosmica che l’aveva guidata fin lì, scrutava l’abisso.
Fu allora che lo vide: un puntino solitario sospeso nel vuoto, una sagoma sperduta contro l’infinito. 
Era Jaku. Suo padre.
Un fantasma nell’oscurità, con il braccio destro proteso in avanti come in un ultimo, disperato tentativo di aggrapparsi alla vita. Quel gesto incompiuto, cristallizzato sotto lo sguardo indifferente delle galassie, le squarciò il petto, un collasso di stelle interiori.
Nessun velo cosmico si strappò per lei. L’universo continuava la sua danza eterna di gas e polvere, indifferente.
E lei, l’ultima figlia naturale degli Anunna, erede di un potere antico e pedina in un gioco che l’aveva resa orfana, era inerme. Il suo dono l’aveva condotta fin lì, ma era troppo tardi per salvarlo. 
Il dolore fu una supernova, un buco nero che inghiottì tutto.
Restò solo il vuoto.
Non c’era più aria. Le gambe cedettero. Le mani scivolarono sul vetro senza presa.
Doveva muoversi. Riportarlo indietro….
Estratti da: DINGIR – Vol.2 “Sopravvissuti: Fuga dalla Terra” – Cap.8 “Amore Codificato”
Nella periferia di New York, appena oltre il City Island Bridge, una vecchia barca marciva ormeggiata in una baia dalle acque oleose. L’odore di gasolio e pesce morto. Il tonfo sordo delle onde contro gli pneumatici usati come parabordi. La vernice scrostata. Il legno che cedeva. Nessuno ci faceva più caso, era già un relitto tra i relitti. 
A bordo, il caos regnava: rottami di esistenza giacevano sparsi in ogni angolo. L’imbarcazione ondeggiava pigra nella foschia mattutina, attraversata da timidi raggi di sole che filtravano a stento. Bottiglie di birra vuote rotolavano sul pagliolo, seguendo il ritmo lento delle onde.
La voce artificiale di Zora irruppe alle prime luci dell’alba: 
«È ora di alzarsi! Le previsioni per City Island indicano cielo coperto e probabili rovesci.»
«Zora, vaffanculo!» Un grugnito graffiato dal sonno.
«Ben svegliato! Allerta arancione nel pomeriggio. Forti precipitazioni in arrivo. Ti auguro una buona giornata.»
«Perfetto, mi ci voleva proprio una giornata di merda.» Utu si sollevò a fatica dal letto fatiscente con ancora la lingua impastata dall’alcol della notte prima, un odioso sapore ferroso in bocca. I dolori di Giza pulsavano instancabili, con martellate alle ossa che non gli davano tregua.
L’imbarcazione oscillava, cullando le vite spezzate che popolavano la sua mente millenaria, un museo di fallimenti. L’odore acre di salsedine e muffa gli aggredì lo stomaco. Nelle orecchie rimbombava ancora quel boato che aveva sepolto i suoi uomini nelle sabbie d’Egitto.
«Ah, questo fottuto fischio nella testa!» Serrò la mascella, il dolore che gli perforava il cranio.
Si massaggiò le tempie con le mani segnate da antiche storie di sangue… 
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GUARDIANO DI SEGRETI E CACCIATORE DI VERITÀ PERDUTE Nel cuore nascosto delle operazioni più segrete degli Stati Uniti, il Colonnello Larry Johnson non è solo un…

Sergio Palermo
Un appassionato di scrittura, musicista, studioso autodidatta di archeologia e miti antichi, esperto nel campo dell'informatica e nella tecnologia. La sua narrativa nasce dalla profonda curiosità per i misteri del passato e si sviluppa attraverso un intreccio di scienza, storia e leggende, in cui realtà e mondi sconosciuti si fondono in avventure epiche. La sua passione per l'archeologia, unita a una visione tecnologica del futuro, lo porta a percorrere nuove frontiere della fantasia e della fantascienza, aggiungendo meraviglia e mistero alle sue storie. Con la trilogia DINGIR (Il risveglio della vita), l’autore ci invita a guardare oltre i confini conosciuti, tra misteri archeologici, miti dimenticati e un universo ricco di possibilità infinite. Le sue storie non sono solo un viaggio nel tempo, ma anche una riflessione sulle domande fondamentali che ci riguardano come specie. Quando non scrive, ama immergersi in nuove scoperte storiche e scientifiche, esplorando il confine tra tecnologia e umanità, cercando di coniugare innovazione e immaginazione per trarre ispirazione nei segreti dell'antichità e nelle sfide del futuro.
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